La gestione patrimoniale rappresenta un servizio di investimento personalizzato e individuale, offerto da istituti finanziari come banche, società di gestione del risparmio (SGR) e altri intermediari finanziari. L’obiettivo principale di questi servizi è la gestione ottimizzata e professionale del patrimonio finanziario di un cliente, tenendo in stretta considerazione il suo profilo di rischio, i suoi obiettivi finanziari e le sue esigenze specifiche. A differenza dell’investimento collettivo, tipico dei fondi comuni d’investimento, questo servizio si distingue per la sua natura su misura, in quanto il gestore, dopo aver ricevuto il capitale dal cliente, procede a una definizione precisa dell’asset allocation, ovvero la ripartizione degli investimenti tra diverse classi di attività finanziarie, e seleziona i prodotti di investimento più appropriati in base alle caratteristiche del cliente.
Invece di ricorrere a un prestito bancario, un’azienda può finanziarsi in due modi: vendendo quote del proprio capitale o facendosi prestare del capitale sul mercato finanziario: cioè emettendo, rispettivamente, azioni o obbligazioni. Le azioni rappresentano piccole quote del capitale sociale di un’azienda, mentre le obbligazioni sono titoli di credito che rappresentano un prestito all’azienda emittente.
Questi strumenti finanziari sono fondamentali per comprendere come funziona la gestione patrimoniale, poiché spesso costituiscono una parte significativa del portafoglio di investimento.
Quali sono le tipologie di Gestione Patrimoniale
Le gestioni patrimoniali non sono tutte uguali, ma si distinguono per il livello di personalizzazione, la gamma di strumenti finanziari utilizzati e le strategie di investimento implementate. In genere, le GP possono essere classificate in due tipologie principali:
Gestioni patrimoniali mobiliari (GPM):
il patrimonio in questo caso viene investito in diverse classi di attività finanziarie come azioni, obbligazioni, fondi comuni di investimento, ETF (Exchange Traded Funds), derivati, materie prime e altri strumenti.
Gestioni patrimoniali in fondi (GPF):
Il patrimonio viene investito interamente in fondi comuni d’investimento, i quali spesso sono fondi interni alla compagnia di gestione.
Profilo di Rischio
Le Gestioni Patrimoniali possono essere classificate in base al livello di rischio che il cliente è disposto ad accettare. Si va da profili più conservativi, con maggiore allocazione in obbligazioni, a profili più aggressivi, con maggiore esposizione azionaria.
A chi si rivolgono le Gestioni Patrimoniali?
Le Gestioni Patrimoniali sono pensate per una specifica categoria di investitori, tra cui:
- Investitori con un capitale significativo da investire, che spesso cercano una gestione professionale e personalizzata per il loro patrimonio.
- Investitori che preferiscono delegare la gestione del proprio patrimonio a professionisti, non avendo tempo, competenze specifiche o interesse per seguire direttamente l’andamento dei mercati finanziari.
- Investitori che cercano un servizio personalizzato, che tenga conto delle loro esigenze specifiche, dei loro obiettivi finanziari e del loro orizzonte temporale di investimento.
- Investitori che necessitano di una gestione flessibile che si adatti ai cambiamenti del mercato e alle loro esigenze personali.
I rischi e le criticità della Gestione Patrimoniale
Nonostante alcuni potenziali vantaggi, come la possibilità di compensare redditi diversi e redditi di capitale all’interno della gestione, le gestioni patrimoniali presentano alcune criticità e problematiche che è fondamentale conoscere e valutare attentamente:
- Costi elevati
Le gestioni patrimoniali hanno sempre un costo di gestione, il quale si somma al costo dei prodotti sottostanti ed, in alcuni casi , alle commissioni di performance. Sono Tra le due tipologie di gestioni patrimoniali, le GPF sono quelle più impattate dai costi poiché investono essenzialmente in fondi comuni che, notoriamente, hanno costi di gestione elevati. La presenza di questi costi , sul lungo periodo, erode gran parte del rendimento rendendo le gestioni patrimoniali uno strumento molto poco efficiente.
- Conflitti d’interesse:
All’interno della gestione possono emergere conflitti d’interesse quando il gestore ha incentivi per consigliare determinati prodotti finanziari “interni” che generano maggiori commissioni per l’intermediario, piuttosto che quelli che meglio si adattano alle esigenze del cliente.
- Mancanza di trasparenza:
In alcuni casi, può mancare trasparenza nella composizione del portafoglio, nelle strategie di investimento adottate e nei criteri di selezione dei prodotti finanziari, rendendo difficile per l’investitore monitorare adeguatamente la gestione del suo patrimonio.
- Difficoltà nella scelta del gestore
La scelta del gestore più adatto alle proprie esigenze può essere difficile a causa della vasta offerta di servizi e della mancanza di informazioni comparabili.
- Complessità: Le gestioni patrimoniali possono essere complesse da comprendere, rendendo difficile per l’investitore valutare appieno i rischi e i benefici.
Il problema della Gestione Attiva e la sua inefficienza
La gestione attiva, che mira a sovraperformare il mercato attraverso la selezione di specifici titoli e la tempistica degli investimenti, presenta delle sfide significative e spesso si dimostra inefficace.
Studi dimostrano che, in media, circa il 90% dei fondi attivi non riesce a battere il mercato sui mercati internazionali, soprattutto nel lungo termine. Questo significa che la maggior parte delle gestioni patrimoniali, che investono prevalentemente in fondi attivi, non è in grado di ottenere risultati superiori rispetto a un portafoglio diversificato composto da strumenti passivi che replicano l’andamento degli indici di mercato.
La difficoltà di battere il mercato è legata a diversi fattori, tra cui:
- Efficenza dei mercati: I mercati finanziari sono complessi e difficili da prevedere, rendendo difficile per i gestori attivi identificare con precisione i titoli che sovraperformeranno il mercato.
- Costi elevati della gestione attiva: Le commissioni di gestione e di performance dei fondi attivi possono erodere significativamente i rendimenti, rendendo ancora più difficile battere il mercato.
- Difficoltà a mantenere un vantaggio competitivo: Anche se un gestore riesce a battere il mercato per un certo periodo, è difficile mantenere questo vantaggio nel lungo termine.
Alternative efficienti: gli ETF e la Gestione Passiva
Una valida alternativa alle gestioni patrimoniali attive, che spesso si rivelano costose e inefficaci, sono gli Exchange Traded Funds (ETF) e la gestione passiva. Gli ETF sono strumenti finanziari che replicano passivamente l’andamento di un indice di mercato (come l’S&P 500, il FTSE MIB, o altri indici), offrendo agli investitori un’esposizione diversificata a basso costo.
I vantaggi della gestione passiva con ETF sono molteplici:
- Costi inferiori
- Trasparenza
- Diversificazione del portafoglio
- Semplicità
La gestione patrimoniale può essere uno strumento utile per chi cerca una gestione professionale del proprio patrimonio. Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli dei costi, dei potenziali conflitti d’interesse e dei limiti della gestione attiva. L’adozione di un approccio basato su strumenti passivi come gli ETF può rappresentare una strategia più efficiente ed economicamente vantaggiosa per la maggior parte degli investitori.
La scelta della strategia di investimento deve essere sempre preceduta da una pianificazione finanziaria accurata, che tenga conto degli obiettivi, del grado di rischio e dell’orizzonte temporale dell’investitore. È sempre consigliabile utilizzare strumenti diversificati e a basso costo, come gli ETF, per ridurre i rischi associati all’investimento. Una consulenza personalizzata può aiutare a prendere decisioni informate e consapevoli, in base alle proprie esigenze e obiettivi.